Don Camillo e Peppone, storie di casa nostra.

(….) il cielo è spesso di un bell’azzurro, come dovunque in Italia, salvo che nella stagione men buona, in cui si levano fittissime nebbie.
Il suolo è la più parte gentile, arenoso e fresco, alquanto forte a monte e talora schiettamente argilloso.
Una lussureggiante vegetazione ammanta il territorio che non ha un palmo spoglio di verzura, la quale cerca di stendere il suo dominio fin sopra i larghi renai del Po.


Il “Mondo piccolo” non è qui però, non è in nessun posto fisso: il paese di “Mondo Piccolo” è un puntino nero che si muove assieme ai suoi uomini, ai suoi bambini, ai pepponi ed agli smilzi, in su e in giù lungo il fiume per quella fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino.
 Ma li clima è questo, il paesaggio è questo e, in un paese come questo, basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica  affogata in mezzo al granoturco e alla canapa e subito nasce una storia.
Storie rievocate dal nostro recente passato, ambientate in un  un “Mondo piccolo” dove  l’uomo cresce facendosi forte dei propri affetti, accompagnandosi alla fede che intreccia ed illumina le vicende umane.


Uno spettacolo che nasce dalle ispirate pagine di Giovannino Guareschi, appoggindosi alla grande umanita’ e poesia, rispettoso del neorealismo che contraddistingue i suoi romanzi e la nostra Italia.